domenica 28 febbraio 2010

domenica 21 febbraio 2010

Sanremo

I voti di Aldo Grasso del Corriere:

1 - Antonella Clerici 5 È piaciuta al pubblico perché non sa muoversi, si concia come un Ferrero Rocher gigante e, impalpabile come un paracarro, fatica a padroneggiare la scena. Piace perché è prevedibile in tutto quello che dice e che fa. Vai, Antonella, sei una di noi!
2 - Lucio Presta 7 Ancora una volta è lui il vero vincitore di Sanremo. Forte della sua scuderia, che va da Bonolis a Benigni, è riuscito a fare in modo che Mediaset disarmasse il palinsesto e cancellasse «Zelig», «Le iene», «Io canto». In altri Paesi interverrebbe l'Antitrust, da noi si esaltano gli ascolti di Sanremo
3 - Gaetano Castelli 9 Per la prima volta nella sua storia il Teatro Ariston sembra uno studio televisivo, e può fare a meno delle sciagurate scale per darsi un po' di profondità. Al Festival, Gaetano Castelli ha regalato smalto e ricchezza espressiva. Sanremo 2010 è la sua straordinaria scenografia spaziale
4 - Morgan 4 Non era presente, ma ha fatto parlare di sé. Convitato e invitato di pietra. Ha passato la vita a costruirsi l'immagine del poeta maledetto e poi, nel momento più decisivo della carriera, è finito a «Porta a porta» come un qualunque cantante in cerca di visibilità
5 - Mauro Mazza 5 Fino a poco tempo fa si è sempre occupato di giornalismo e solo da qualche mese di spettacoli. Colto dalla «sindrome Del Noce» siede perennemente in prima fila, bacchetta gli ex colleghi che non officiano, fa il permaloso, convinto che Sanremo sia lo specchio d'Italia
6 - Antonio Cassano 4 Per la sua imbarazzante presenza e i suoi aforismi (aforismi?) avrebbe guadagnato 140 mila euro. A lui si attaglia il «paradosso Meazza», il grande calciatore in difficoltà a esprimersi: «Vi sbagliate, Peppino non sembra intelligente quando parla, ma quando si esprime coi piedi è un genio»
7 - Marco Sabiu 5 Solo quando è montata la polemica su Internet, il direttore d'orchestra ha ammesso che lo stacchetto del Festival non era farina del suo sacco ma un «omaggio» a «Hoppipolla» dei Sigur Ròs. Dirlo prima, no? E, alla vigilia, una visitina odontoiatrica, no?
8 - Emanuele Filiberto 3 L'audience è stata rivitalizzata con flebo di «Amici» e «X Factor». Pare anche con la patetica presenza del principino. Se così fosse, dovremmo cominciare a preoccuparci per la buona salute dello spettatore. Però, che fortuna la nascita della Repubblica.
9 - Maurizio Costanzo 3 Nonostante l'età, i tentacoli ci sono ancora. Ritornato in Rai, Costanzo comincia ad allargarsi, come consuetudine. Per far contento il direttore Mazza ha tentato di soggiogare i giornalisti presenti in sala stampa, specie quelli restii allo stile Minculpop. Parliamone
10 - Marcello Lippi 3 Non sa vivere senza triade. Ieri Moggi, Giraudo, Bettega, oggi Pupo, il principe e il tenore. Si comporta in maniera poco sportiva con un discorsetto bolso e retorico. Viva Cassano e forza Zaccheroni!

martedì 16 febbraio 2010

lunedì 15 febbraio 2010

giovedì 4 febbraio 2010

martedì 2 febbraio 2010

Plum Cake

Ingredienti:
180 gr di farina
150 gr di zucchero
125 gr di burro
2 uova + 2 tuorli
1 cucchiaino di cognac o liquore
Mandorle
Lievito per dolci
Ricetta:
Amalgamare lo zucchero con il burro, impastare per circa 5 minuti poi aggiungere la farina già mescolata con un cucchiaino di lievito per dolci. Io utilizzo il lievito Clabber Girl, ma un lievito comune per dolci va benissimo.
Dopo aver aggiunto la farina aggiungere le 2 uova ed i 2 tuorli. L’albume che avanza potete utilizzarlo per fare una paio di meringhe. Poi aggiungere, se piace, un cucchiaino di cognac o del liquore che si ha sempre in casa. L’impasto dovrà essere abbastanza consistente e mai troppo liquido.
Imburrare la teglia e rivestirla con il pane grattuggiato. Versare tutto il composto nella teglia ed aggiungere a piacere qualche mandorla. Le mandorle possono anche essere incorporate precedentemente nell’impasto.
Infornare per circa 35 minuti a 160/180 gradi. Il plum cake è pronto. Per colazione ma non solo!
Errata corrige: aggiungere alla farina anche una buccia di limone grattugiata.

lunedì 1 febbraio 2010

Gold

In cucina: Umberto Vezzoli.
Ambiente: Ricco, il nome non è a caso. Lineare. Per alcuni caldo, per altri freddo. Io direi un Mix equilibrato. Molto oro, nel menù, nei biglietti da visita, nell’arredamento, nell’etichetta personalizzata dell’acqua minerale, negli accessori ed anche nel celebre lingotto al cioccolato. Ricordando il celebrissimo risotto alla milanese con foglia d’oro di Gualtiero Marchesi.
Accoglienza e servizio: cordiale, professionale, giovane. Alla colazione, al brunch, al bistrot, al ristorante, al bar.
Ricette: per tutti. I classici del Gold: crudo di pesce con caviale “calvisius” ed ostriche, rigatoni alla norma, la milanese “famosa...!. Non mancano il tartufo bianco, il fois gras, la pasta, la carne, il pesce. La sicilia è piacevolmente ben presente.
Odori e sapori: ricchi, pieni, gustosi. Deliziosi i rigatoni alla Norma. Un piatto semplice ma qui reso vero, come il classico piatto della domenica della nonna, non solo siciliana.
Nell'insieme: un locale a 360 gradi. Un po’ più su dei classici locali mondani. Può piacere o non piacere. Ma consiglio almeno una visita. Soprattutto a pranzo, durante una calda giornata, per mangiare all’aperto.
Dolce & Gabbana GOLD
Piazza Risrogimento - Milano
Telefono: 02.7577771
Chiuso la Domenica

Il gusto del mese

...e non perdetevi Guido Martinetti alla trasmissione "La prova del cuoco".