mercoledì 27 maggio 2009

Una sera in trattoria...

Nicola Cavallaro e le sue “sere in Trattoria...”

Dopo la cena del Pesce Azzurro del 12 maggio, ieri è stata la volta della serata dedicata ai vini della Cantina Donna Lucia (Franciacorta).

Come antipasto si è mangiato un budino di granchio e porro, sorbetto di pomodoro e peperone accompagnato da un Brut Donna Lucia.
Come primo, fettuccine con fave, cozze e pomodoro appassito accompagnato da un Saten Donna Lucia.
Come secondo, rotolo di sgombro leggermente affumicato e speck di sauris, zuppa di piselli e zenzero accompagnato da un Curtefranca Bianco Donna Lucia.
Per concludere una golosa spuma di fragole, melone e gelatina al Saten.
Chef
: Nicola Cavallaro
Ambiente
: essenziale, ben riuscito l'accostamento di colori (verde e marrone). Il verde imperante rassicura e rasserena. Belle le foto di Milano. Non solo elegante. Per tutti. Bagno compreso. Il Naviglio rinfresca.
Accoglienza e servizio
: accolti dal padrone di casa e serviti da validi collaboratori. Da sottolineare la disponibilità e la simpatia di Nicola Cavallaro. Giusta l'attesa tra una portata e l'altra.
Ricette
: il menù è vario, con un ottima scelta delle materie prime. Se Cavallaro non è convinto di qualcosa, lo rimanda al mittente senza propinarlo ai clienti. La sua passione e dedizione alla cucina si evidenziano anche in questo. Semplicissimi ma molto richiesti i suoi spaghetti Senatore Cappelli con aglio, olio Pianogrillo e selezione di peperoncini.

Odori e sapori: intensi, veri, come il guanciale, l'uovo ed il pecorino.
Nell'insieme
: un ristorante vicino alla stella, basta un pizzico di costanza in più.. Un luogo per tutti. Soli, in coppia od in compagnia. Buona la carta dei vini, non esosa, con la possibilità di acquistare vino d'asporto (il prezzo in questo caso è inferiore).
Al San Cristoforo
Via Lodovico il Moro 11
20143 Milano
Tel e Fax 02.89126060

giovedì 21 maggio 2009

Würstel e crauti

Un piccolo panino, con solo mezzo chilo di crauti e 10 salsicce, mangiato in una tipica birreria sita nel centro di Norimberga. E pensare che questo è stato solo l'antipasto..

martedì 19 maggio 2009

Homo Sapien

Marie Garnier ha progettato questo strumento per la cucina chiamato “Homo Sapien”. Realizzato in pietra arenaria e con la forma di una patata sbucciata, "Homo Sapien" può essere usato per affilare i coltelli, per schiacciare erbe aromatiche o elementi vari come l’aglio. Può anche essere adoperato per ammorbidire la carne o per rompere il guscio della frutta secca. "Homo Sapien" può essere utilizzato in vari modi ed è anche bello da vedersi. Un prodotto utile ed originale al quale non si poteva trovare un nome più azzeccato. Lo trovate in vendita qui.

Il pepquiños sta arrivando!

Questo piccolo melone del Sud America sta per essere commercializzato. E’ atteso negli Stati Uniti per l’estate ma arriverà presto anche in Europa. Un melone grande o meglio, piccolo come un uovo di quaglia. Questo frutto è nato dall’innesto tra cetriolo e melone, prende il gusto dal primo, cresce sulle viti e la sua buccia è commestibile. La società che commercializzerà questo nuovo frutto promuoverà il suo utilizzo anche per insalate e panini. Il prezzo finale non è ancora stato definito ma pare possa assestarsi sui 15 dollari per una confezione da 50 pepquiños. Per quest’anno la produzione sarà limitata e venduta soprattutto in negozi specializzati di Manhattan. Nel 2010 invece la produzione sarà maggiore e sicuramente venduta ovunque.

lunedì 18 maggio 2009

Cacio e mieloncino fresco

Avevo visto questo stuzzichino su un blog francese, ma non ricordo quale. In ogni caso l’idea non è mia, l’ho semplicemente eseguita per quello che ricordavo.

Ingredienti per 3 o 4 persone:

pane nero
melone
formaggio caciocavallo
miele
pepe

Preparazione:

Tostate leggermente una fetta di pane nero e successivamente tagliatela in 8 quadrati.
Tagliate il melone in due parti e con lo scavino fate 8 palline.
Tagliate il caciocavallo ricavando 8 quadrati più piccoli di quelli di pane.

Adagiate il formaggio sul quadrato di pane, poi appoggiate la pallina di melone leggermente passata nel miele ed infilzate il tutto con uno stecchino di legno. Spolverate con del pepe nero e servite. Gli stuzzichini sono pronti. Freschi e saporiti!

Nato con la camicia

Ho organizzato una cena tra amici, è arrivato il caldo e desideravo un aperitivo fresco accompagnato da qualcosa di diverso.
Ho preso quello che avevo nel frogorifero e nella dispensa ed ho preparato un uovo che ho chiamato “Nato con la camicia” .
“Nato com la camicia” perchè il tartufo nero impreziosisce questa “sfiziosità” che si può gustare al cucchiaio ma anche bere.

Ingredienti:

1 uovo
2/3 fragole
Aceto balsamico
Tartufo nero
Olio extravergine
Sale e pepe
Sale nero delle Hawai
Origano fresco
Preparazione
:

Frullate le fragole insieme ad un chucchiaino di aceto balsamico.
Cuocete un uovo in camicia. Come? Fate bollire acqua e sale, rompete l’uovo e versatelo delicatamente nel pentolino. Giratelo con delicatezza affinche l’albume ricopra completamente il tuorlo. Fate cuocere per circa 3 minuti poi raccogliete l’uovo con un mestolo forato ed adagiatelo su un piattino eliminando le sbavature.

Prendete un bicchierino di vetro o di plastica da finger food, versate la fragola frullata ed adagiateci sopra l’uovo in camicia. Spolverate con del sale nero delle Hawai, del pepe ed una gratuggiata di tartufo nero. Una goccia d’olio extravergine di oliva ed una foglia di rosmarino fresco sono il tocco finale. Ho accompaganto l’uovo con una bottiglia di vino rosato Serrarosa acquistato all’enoteca Scarpitti di Milano. Cin cin!

domenica 17 maggio 2009

Ora Chiquita si beve

Venerdì scorso ho partecipato all’evento “party 10 e lode” organizzato dal famoso brand Chiquita per la presentazione del nuovo prodotto “frullato 10 e lode”. Più che di un evento convenzionale si è trattato di un vero e proprio party con tanto di buffet, musica live, cocktail a bordo piscina, nello splendido giardino della meravigliosa villa Necchi Campiglio, e percorsi legati al gusto, al benessere ed alla tendenza.

I percorsi:

il Food Point basato sul concetto di gusto, con un menù a base di frutta realizzato da AFM Banqueting, il catering ufficiale di villa Necchi Campiglio;
lo Shiatsu Point, per chi desiderava rilassarsi riprendendo energia, con trattamenti Shiatsu effettuati dalla scuola IRTE.
il Knit Point, realizzato in collaborazione con do-knit-yourself. Grande successo ha avuto questo percorso per imparare a lavorare a maglia, attività che sta tornando di gran moda soprattutto tra i giovani.

Alla serata erano presenti una nutrizionista ed il direttore marketing di Chiquita che sono stati molto disponibili per risponedere a domande e curiosità di ogni tipo. Ovviamente non è mancata Miss Chiquita, molto apprezzata e fotografata.
Villa wifizzata e gadget per tutti. Simpaticissima la chiavetta USB a forma di banana, naturalmente Chiquita!
Ho assaggiato tutti i frullati, il mio preferito è senz’altro quello al cocco e mango. Ma ci sono anche i gusti fragola e banana, ananas e banana e lampone e melograno.

Tutti i frullati Chiquita contengono solo frutta fresca spremuta e frullata. Non vengono utilizzati additivi, conservanti, coloranti, acqua, concentrati o zuccheri aggiunti. Sono leggermente pastorizzati per garantire il meglio del gusto con la massima sicurezza. I frullati Chiquita sono in vendita nei reparti ortofrutta dei migliori ipermercati e supermercati.

venerdì 15 maggio 2009

Giallo Milano

Torna Giallo Milano, il concorso nato nel maggio 2007 che vede partecipare circa cinquanta ristoranti di Milano e Provincia per proclamare vincitore lo chef che cucina il “miglior risotto alla milanese”. Qui tutte le info sull'evento meneghino.
Risotto alla Milanese secondo Anna Gosetti della Salda
Ingredienti: riso Vialone 400 gr, burro 100 gr, formaggio lodigiano 75 gr, midollo di bue 50 gr, ottimo brodo di lesso (ottenuto con carni di manzo,vitello e pollo) circa 1500 ml, 1 piccola cipolla, zafferano in pistilli.
Preparazione: Mettete in una tazza 16 o 20 pistilli di zafferano e versarvi sopra un poco di brodo bollente.Porre in una casseruola ( o in una padella a bordi alti), la cipolla affettata, il midollo di bue e 50 g di burro; rosolare lentamente per 15 minuti senza far colorire la cipolla, che poi verrà tolta: aggiungere il riso e lasciarlo tostare qualche minuto, mescolando con un cucchiaio di legno. Unire quindi 1 mestolo di brodo bollente.Cuocere il riso a fuoco vivace, continuando sempre a mescolare.5 minuti prima di levare il risotto dal fuoco aggiungere il brodo dove è stato sciolto lo zafferano, fi ltrandolo; al caso schiacciare contro la parete del colino i rimanenti pistilli, diluendoli con altro brodo bollente.Si mette lo zafferano all’ultimo momento per far sì che il suo aroma rimanga intatto. Mescolare bene, comunque anche se attacca un poco della casseruola non c’è da preoccuparsi in quanto i buongustai sostengono che un vero buon risotto “el g’ha de savè de tàcaa giò”.Tolto il recipiente dal fuoco, incorporare al risotto il rimanente burro e la metà del formaggio Lodigiano; mantecare, versare il risotto sul piatto di portata e servirlo con il restante formaggio a parte.Se ne avanza lo si riscalda al “salto”, cioè in padella”.

giovedì 14 maggio 2009

Tagliatelle due stagioni

E’ da un po’ che non pubblico una ricetta. Ho pensato a qualcosa che porti alla primavera/estate dall’autunno/inverno. Ed ecco le mie tagliatelle due stagioni.

Per l’impasto:

90 gr di farina di castagne
110 gr di farina di grano duro
2 uova intere + un tuorlo
1 pizzico di sale

impastare il tutto e lasciare riposare la pasta per una, due ore. Io ho usato l’impastatrice planetaria ma è possibile procedere a mano, anche se risulterà più faticoso vista la miscela di farine utilizzate.
Stendere la pasta, più o meno finemente, in base al proprio gusto e tagliare i fogli a listerelle (tagliatelle). Io ho usato la macchina per la pasta imperia ma è possibile fare il tutto a mano, anche se, come per l’impasto, la fatica risulta essere maggiore.

Per il condimento:

in una pentola mettere due cucchiai d’olio extra-vergine d’oliva ed aggiungere mezza cipolla finemente tritata (chi lo preferisce può utilizzare lo scalogno).
Fare appassire la cipolla ed aggiungere degli asparagi bianchi di Bassano tagliati a rondelle e degli asparagi verdi d’Altedo tagliati a pezzettini. Cuocere il tutto per circa 10 minuti aggiungendo mezza tazzina di acqua, anche di cottura della pasta. Gli asparagi devono rimanere croccanti. Verso fine cottura aggiungere del sale, del pepe e del basilico.
A cottura ultimata, scolare la pasta e versarla nella pentola del condimento. Mescolare bene, se piace, aggiungere del Parmigiano Reggiano o della ricotta salata. Impiattare e servire. Buon appetito!

The Trachtenburg Family Slideshows Players

Un po’ di musica. Da quando ho acquistato le cuffie della Wesc ascolto più spesso quanto inserito nel mio iPod, compagno di viaggio, circa 5 mila brani ben selezionati (in base al mio gusto ovviamente). Originale ed originaria di Seattle, Washington, la Trachtenburg Family risiede a New York e descrive la loro musica come “indie-vaudeville conceptual art-rock pop”. I membri del gruppo sono il padre, Jason Trachtenburg (nella foto con gli occhiali), che suona la chitarra, il pianoforte e canta, la madre Tina Piña (con i capelli bi-color) che proietta le diapositive (slides) durante i concerti ed è corista e la figlia Rachel (con il fiocco rosa in testa) che suona la batteria e canta. Quest’ultima è nata nel 1993 e si esibisce dal vivo da quando aveva sei anni. Precoce! Durante i live vengono proiettate diapositive acquistate in ogni dove e soprattutto nelle classiche vendite americane svuota case e garage. Le canzoni hanno attinenza con quanto proiettato, da qui il nome del gruppo.
La madre disegna i vestiti indossati dalla famiglia ed ha anche creato delle bambole che rappresentano la figlia Rachel. Molto creativa direi. A breve uscirà un libro ed un lungometraggio sulla vita di questa famiglia assolutamente non comune. Nell’attesa potete vedere numerosi video su youtube. Io li ho incontrati ad Oslo, dopo un loro concerto tenutosi al Garage Oslo. Il loro sito.

mercoledì 13 maggio 2009

Week-end a Oslo

"Una sera passeggiavo per un sentiero, da una parte stava la città e sotto di me il fiordo... il sole stava tramontando, le nuvole erano tinte di rosso sangue. Sentii un urlo attraversare la natura; mi sembrò quasi di udirlo. Dipinsi le nuvole come sangue vero. I colori stavano urlando... " Edvard Munch
Info Oslo.

martedì 5 maggio 2009

VizioVirtù

La tradizione del cioccolato ha incontrato a Venezia l’arte della giovane maestra cioccolataia di Viziovirtù, dove antichi ingredienti si fondono in ricette moderne ispirate alla magica atmosfera veneziana.
Da VizioVirtù si trovano praline, tavolette, dragees, fondute, creme da spalmare, mousse, semifreddi, e tanto altro compresa una linea per diabetici. E’ presente anche il gelato, un ottimo gelato e non solo al cioccolato. Io ho provato i gusti lime e caramello al sale e devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso per il loro gusto equilibrato, genuino, vero. In VizioVirtù si è circondati dal cioccolato e vi assicuro che è impossibile resistere. Il laboratorio a vista e i prodotti di qualità sono l’aspetto vincente di questo negozio. Tutto nasce sotto gli occhi dei clienti e questo invita anche i meno golosi. Se andate a Venezia e desiderate qualcosa di diverso, che esuli dal negozio prettamente turistico, recatevi da VizioVirtù, anche solo per una breve sosta golosa. Una coccola.


Lo si schiaccia dolcemente tra lingua e palato, lentamente comincia a sciogliersi, bagna il palato e sfiora le tonsille, penetra nell’esofago accogliente e, infine, si depone nello stomaco che ride di folle contentezza - G. Flaubert

VizioVirtù Cioccolateria
S. Polo 2898/A 30125 Venezia
Tel. e Fax +39.041.2750149

Boutique online

lunedì 4 maggio 2009

Dispensa pani e vini


Chef: Vittorio Fusari

Ambiente: Spazioso, ben arredato, con gusto e mai ostentato. Bella la cucina a vista ed il bancone dei ben selezionati formaggi e salumi. Originali la pareti coperta da liste di botti ed i fiori al tavolo (sambuco) nei vasetti per le conserve. Tranquillo spazio all’aperto.

Accoglienza e servizio: Fin troppo impettito, schematizzato, da grande ristorante. Ottimo ma eccessivo trattandosi di bottega/ristorante.

Ricette: Piatti ben presentati ed elaborati a volte abbondandi (es. tagliolini con conigli orrosto) a volte micro (es. parmigiana di melanzane). Ottima scelta delle materie prime.
Odori e sapori: si sentono, si toccano. Originali ma legati al passato.

Nell'insieme: un buon ristorante, una buona enoteca ed una buona bottega. Raffinatezze distribuite qua e la. Per un pranzo, una cena od un semplice spuntino ma di alta qualità. "La ristorazione di alta qualità è il naturale showroom dei prodotti più rinomati. L’elaborazione creativa, la voglia di sperimentare e di valorizzare può rendere sempre interessanti anche gusti che si conoscono da molto" Vittorio Fusari - Chef
Cosa dice altissimoceto.
Dispensa pani e vini
Via Principe Umberto
25030 Torbiato di Adro (BS)
Tel. 030.7450757 - 328.7370065