
Io e Cheyenne Jackson, il protagonista del film "United 93". Uno dei tanti racconti sull'11 settembre che cambiò il mondo. Da MyMovies: il volo United 93 l'11 settembre 2001 non penetrò nelle Twin Towers. Non distrusse un'ala del Pentagono. Precipitò vicino a Shanksville in Pennsylavania. Se volessimo trovare un altro titolo al film potremmo parlare de "Il volo dimenticato". Quello cioè che non provocò danni 'se non' ai passeggeri e al personale di bordo. Provvede a riportarlo alla superficie della nostra memoria il film di Paul Greengrass, realizzato con la collaborazione di molti parenti delle vittime. Lo fa con uno stile assolutamente antihollywoodiano ma non dimenticando la lezione di Oliver Stone. Per due terzi del tempo assistiamo alle operazioni di imbarco e al volo di crociera dell'aereo mentre a terra la tensione progredisce verso il suo apice. Le due Torri stanno già fumando e si ritiene che altri velivoli siano in pericolo. Mentre la sceneggiatura evita di farci appassionare alle caratteristiche psicologiche dei passeggeri il montaggio molto ritmato costruisce il climax a terra. Quando i terroristi, identificati come tali dallo spettatore sin dall'inizio, mettono in atto il loro piano resta poco tempo. Per loro e per lo spettatore. Ma questo è un bene perché così le retoriche vengono evitate e si lascia parlare non la 'verità' (perché è impossibile ricostruirla) ma una plausibile versione dei fatti. Che ci colpisce al cuore perché ha la forza dell'umanità violata. Che è superiore a quella di tanti spettacoli fini autoreferenziali.