lunedì 8 gennaio 2007

Viaggio in India

Rajasthan: Delhi, Agra, Puskhar, Jaisalmer, Jodhpur, Udaiphur.
Tralasciando volutamente la bellezza dei luoghi visitati quello che più mi ha colpito di questo mio viaggio in India è la quotidianità degli indiani ed il loro modo di affrontare la vita (è possibile trovare informazioni turistiche in rete o sulle guide specializzate, consiglio di partire sempre con due guide, personalmente avevo con me una guida Routard ed una Lonely Planet). Appena arrivato a Delhi mi si è presentato davanti agli occhi uno scenario toccante e pesante da digerire. Centinaia di persone, donne, uomini, bambini e vecchi che dormivano per strada, sull’asfalto, sulla terra senza riparo alcuno. Scene che si sono ripetute tutti i giorni nelle città visitate e con il passare del tempo ho fatto mie altre realtà per noi europei a dir poco incredibili. In India per la maggioranza della popolazione, cioè per i poveri, non esiste la differenza tra il giorno e la notte, le persone lavorano sempre, qualsiasi ora è ora di punta, il traffico è indescrivibile, non esistono regole, l’inquinamento rende l’aria invivibile. Povertà e sporcizia predominano su tutto anche se questo non altera e non offusca la dignità degli indiani. Le caste abolite per legge sono in realtà ancora in essere, gli intoccabili vagano portandosi dietro un alone di grigiore che lascia increduli e sbigottiti. Vedere certe scene fa male, molto male, ma fa anche crescere. Pullman fatiscenti stracarichi di persone che alloggiano anche sui tetti, pressanti guidatori di risciò, venditori ed albergatori che seguono i turisti alla ricerca di qualche ritorno economico. E’ consigliabile non dare soldi a chi li chiede per strada, così facendo si favorirebbe l’accattonaggio, un male enorme per un paese come l’India che ha grandi potenzialità di crescere e di emergere. Abbiamo fatto i viaggiatori, ci siamo mischiati agli indiani viaggiando su mezzi locali, che non conocono la puntualità, e cercando di frequentare zone e locali poco turistici. Lo Shopping è stato sfrenato, non sono riuscito a staccarmi da questo aspetto cittadino, ottime le spremute di frutta, rigorosamente sena acqua e ghiaccio, melograno, napo, ananas, una delizia per il mio palato arido come il deserto visto il caldo soffocante del periodo estivo. Bellissime le signore sempre ben vestite ed adornate dai gioielli di famiglia, povere o ricche le donne indiane sono sempre ben tenute ed osservarle avvolte in splendidi colori è un vero spettacolo.
A Jaisalmer ho vissuto l’esperienza più bella, un giorno ed una notte nel deserto con il cammello. E’ stato bellissimo inoltrarsi nel deserto con il cammello, per non parlare poi della notte trascorsa senza luci artificiali ma illuminati solo dalla luna e dalle stelle adagiati su una copertina senza tenda. E’ stata un’esperienza unica, il tramonto, il cielo, l’alba i lampi in lontananza, la breve tempesta di sabbia affrontata durante il giorno, la visita nei villaggi circondati dal niente. I cammelli, così forti, così simpatici, il cammeliere Khan ed il suo aiutante, il fuoco, il cibo cucinato sul posto, la sabbia, le dune, gli animaletti del deserto, momenti di assoluta libertà. Non il solito safari come quello vissuto l’anno prima in Thailandia sugli elefanti, ma ore che rimarranno per sempre indimenticabili dentro me. Quando tra noi e la natura non c’è nessuna barriera ci si accorge di quanto grande e meraviglioso è l’universo che ci accoglie e che ci avvolge. Ho un buon ricordo di questo viaggio in un paese completamente differente dal nostro. Quello che mi porto dentro e non solo nel diario di viaggio, nelle foto è il ricordo delle persone, la loro vita, i loro sguardi, la loro normalità e se confronto il tutto con la qualità e lo stile della nostra vita, si aprono purtroppo infiniti discorsi sulle differenze del mondo che dovrebbero scomparire assottigliando sempre più le grandi, troppo grandi, divergenze che esisitono tra le persone che popolano questo meraviglioso universo.. Oltre ai ricordi ora ho due nuovi amici, Dalila ed Alexandre, una coppia di ragazzi francesi conosciuti durante il tragitto tra Delhi ed Agra. L’amicizia, che bella cosa!

Foto estate 2006.

1 commento:

  1. bello il tuo blog!
    ho scelto di lasciare il commento in qsto punto perché sai come mi piace viaggiare e poi l'india è nel mio cuore con tutte le sue sfaccettature.
    Il ricordo di Jaisalmer è dentro di noi.
    Continua nei tuoi racconti...
    Ciao

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